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La bomba di piazza Trento & Trieste
di Franco Isman


la situazione oggi - foto Fr.I.
la situazione oggi - foto Fr.I. l'Arengario

La notizia è certamente una bomba: il Consiglio di Stato, massimo organo della giustizia amministrativa, con sentenza depositata e notificata al Comune il giorno 9 maggio, ha annullato le delibere dell'amministrazione relative alla realizzazione dell'autosilo ed alla sistemazione in superficie della piazza.

La sentenza riforma quella precedente del TAR Lombardia che aveva addirittura dichiarato inammissibile il ricorso presentato da 69 ambulanti operanti nel mercato di generi non alimentari, con in testa la “pasionaria” Mariella, relativamente alla richiesta principale di annullamento della “dichiarazione di pubblico interesse” che aveva consentito l'avvio dei procedimenti realizzativi, nonché delle successive delibere relative al concorso “Pratum Magnum” per la sistemazione della piazza e di aggiudicazione dei lavori (in Project Financing). Aveva invece preso in considerazione e respinto quella di annullamento della delibera di spostamento del mercato nell'area Cambiaghi per il periodo di esecuzione dei lavori.

Questo il dispositivo testuale della sentenza:
“In conclusione, l'appello deve essere accolto… con il consequenziale annullamento della deliberazione n. 8452/2004 di dichiarazione di pubblico interesse del parcheggio interrato, della determinazione dirigenziale n. 16 del 7 marzo 2005, di aggiudicazione dell'opera anzidetta, nonché della deliberazione n. 314 del 19 maggio 2005 che dispone l'immediato trasferimento del mercato.”
“P.Q.M. Il Consiglio di Stato… accoglie il ricorso di primo grado ed i motivi aggiunti ed annulla le deliberazioni impugnate, nei limiti specificati in motivazione (NDR quelli del paragrafo precedente).”


Si può essere stati ed essere favorevoli o contrari alla realizzazione dell'autosilo, ma totalmente contrario al progetto non era forse quasi nessuno. Infatti le opposizioni avevano chiesto (a cose già decise) due referendum: sull'esecuzione dei lavori prima o dopo la costruzione dell'autosilo previsto in piazza Gianni Citterio e sulla possibilità o meno di spostare il monumento ai Caduti.
Altre critiche avevano investito la parte a rotazione dell'autosilo, che certamente porta traffico in centro, ma non l'opera nella sua globalità.
In ogni caso è quasi sconvolgente che l'interesse di una piccola categoria di cittadini (una parte dei commercianti operanti nel mercato dei generi non alimentari, non tutti, non quelli prevalenti operanti nel mercato alimentare, non i commercianti del centro storico) prevalga su quello della Città.

La sentenza si basa essenzialmente sul fatto di avere stralciato dal lavoro di realizzazione del silo le opere di sistemazione superficiale della piazza, da definire attraverso un concorso di idee e per le quali si era concordato con il privato un suo contributo di 2 milioni di euro. Di non avere quindi tempi di realizzazione certi, tempi corrispondenti all' “esilio” del mercato sull'area Cambiaghi (definita nella sentenza addirittura “recondita”). Per assurdo, se l'amministrazione avesse deciso il trasferimento definitivo del mercato (come sarebbe stato giusto e santo – a giudizio di chi scrive), questo fondamentale rilievo non sarebbe esistito. Anomalo anche il riferimento, sempre nella sentenza, a norme dell'ultimo piano regolatore che non è in realtà vigente.

La sentenza non ordina al Comune di eliminare le opere fin qui eseguite, anche se l'annullamento della deliberazione di spostamento del mercato all'area Cambiaghi presuppone il ripristino dello status quo ante. Per intanto i lavori sono sospesi e l'Amministrazione sta facendo studiare la situazione dai legali che l'hanno assistita sia nella fase di predisposizione degli atti che in sua difesa nei giudizi davanti il TAR e il CdS.

Ricordiamo che secondo i dettati costituzionali (art. 103, art. 111)
“Il Consiglio di Stato e gli altri organi di giustizia amministrativa hanno giurisdizione per la tutela nei confronti della Pubblica Amministrazione degli interessi legittimi e, in particolari materie indicate dalla legge, anche dei diritti soggettivi.”
“Contro le decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti il ricorso in Cassazione è ammesso per i soli motivi inerenti alla giurisdizione.”

Giocando a fare i legulei, si dovrà vedere se la dichiarazione di inammissibilità da parte del TAR di gran parte del ricorso, ribaltata dal successivo grado di giudizio, possa o meno essere assimilata ad una carenza di giurisdizione e consentire quindi un ricorso per Cassazione.

Se così non fosse si dovrebbe ricominciare tutto da capo: dichiarazione di pubblica utilità (e le obiezioni del CdS sono state nel frattempo superate), nuova gara di appalto che includa la sistemazione superficiale della piazza (ammesso che le decisioni preliminari, fino all'inserimento dell'opera nel piano triennale delle OO.PP. possano essere salvate), nuova deliberazione di trasferimento del mercato all'area Cambiaghi.

Nel frattempo, naturalmente, le opposizioni si sono scatenate e chiedono a gran voce le dimissioni del sindaco. Fanno il loro mestiere, certo che è abbastanza squallido vedere tutti soddisfatti, a scambiarsi pacche sulle spalle, quelli che in realtà sono sempre stati favorevoli all'autosilo. Purché non lo realizzi l'odiata amministrazione Faglia.
Non fare è facile, ed è la soluzione molto spesso adottata dalle giunte precedenti, fare è molto difficile, e per fare non si possono certo attendere tutti i gradi di giudizio degli innumerevoli ricorsi che ormai si hanno in praticamente tutti gli appalti.

Franco Isman


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  14 maggio 2006